Musso, Giuseppe, geometra, impresario (1849-1932)

Nato a Rivara Canavese il 10 dicembre 1849, Giuseppe Maria Bartolomeo Musso era il figlio primogenito di Paolo Michele, commerciante, e di Carolina Bertoldo. Geometra e impresario edile condusse il proprio apprendistato presso l'impresa dello zio, geometra Domenico Tealdi. Nel 1885 insieme al cugino e socio Giuseppe Copperi diede alle stampe la prima edizione del manuale "Particolari di costruzioni murali e finimenti di fabbricati" edito per i tipi della Ditta G.B. Paravia e Comp. Il manuale ebbe cinque riedizioni. Giuseppe Musso pubblicò poi altri tre testi: nel 1906 La prevenzione degli infortuni negli opifici industriali, miniere, cave costruzioni; nel 1915 Il muratore: corso pratico di arte muraria e nel 1920 Il carpentiere ed il falegname: corso pratico di costruzioni. Dal 1898 fu presidente del Sindacato Subalpino di Mutua assicurazione contro gli infortuni sul lavoro approvato, primo in Italia, con decreto ministeriale del 30 novembre dello stesso anno. Nel 1877, su presentazione dell'impresario Carlo Rey, fu ammesso tra i soci della Società degli ingegneri e degli industriali, alla quale partecipava in quegli anni anche Domenico Tealdi; rinnovò l'adesione all'associazione per un quindicennio . Dieci anni più tardi, nel 1887, divenno socio delle Scuole tecniche San Carlo.
Nel 1899 venne eletto in consiglio comunale a Torino; rieletto negli anni 1905, 1906, 1908 prese parte ai comitati collaterali che cooperavano ai lavori della Commissione per lo studio del problema industriale di Torino, istituita nel 1904 dal sindaco Secondo Frola, per portare la città al rango di centro industriale moderno . In questo contesto venne fondata nel 1906 la Società Anonima Fornaci Riunite che lo vide tra i fondatori e della quale fu per quattordici anni consigliere e vicepresidente. Fu altresì presidente dell'Unione Consumatori Calce, Cemento e Gesso . Si dimise da tutti gli incarichi nel 1920 quando trasferì a Roma la propria residenza .
Sposato con Carolina De Vercelli dalla quale ebbe due figlie, morì a Roma il 6 dicembre del 1932.